Salvata dalla bottarga

Casa dolce casa!

Tornata dalla montagna nel mio buchetto romano, affamata metto la testa dentro il frigo per vedere se c’e’ rimasto qualcosa da buttare sotto i denti…

altro che deserto dei tartari!

Tra cassetti desolatamente vuoti e ripiani già razziati prima di partire, spunta una baffa di bottarga, miracolosamente sopravvissuta.

Daje!

Metto l’acqua a bollire e in una ciotola trito la bottarga con una grattugia a maglie abbastanza larghe per lasciare che si sentano i pezzi ma allo stesso tempo che si ‘sciolga’ a contatto con la pasta. Ultimo tocco, qualche seme di finocchio (me ne ha portati di profumatissimi una mia amica dalla Sicilia e ormai li metto praticamete dappertutto). Aggiungo l’olio e lascio a macerare qualche minuto.

Scolo, giro e mangio!

 

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