Me ne sono innamorata al primo sguardo…ho ‘incontrato’ l’albanella sei anni fa, durante un corso: in un video si mostrava lo chef Mauro Uliassi che preparava questa ricetta, dando vita a una strepitosa zuppa di pesce in barattolo (perdonate la semplificazione).
Non ho resistito alla tentazione di ripeterla e da allora l’ho rifatta decine di volte, un cavallo di battaglia che non delude mai. Sarà per la sua semplicità (poche materie prime ma buone, una cottura delicata) e per la velocità di preparazione (che non guasta mai quando si fanno cene con gli amici durante la settimana e si arriva a casa un’ora prima degli ospiti!). Ma soprattutto, quel profumo che si sprigiona quando si apre il barattolo, ognuno il proprio.
Si parte con una visita in pescheria: lì decido, a seconda di quello che vedo sul bancone, come riempire il mio barattolo, le varianti sono infinite! Solitamente prendo un paio di crostacei a testa, a scelta tra gamberi/mazzancolle/scampi/pannocchie, un sacchetto di vongole e spesso ci aggiungo anche un filetto di pesce (ieri sera, una gallinella buonissima).
Faccio aprire le vongole in padella con olio, aglio e una manciata di prezzemolo tritato. Dopodiché, prendo tanti barattoli da un litro a chiusura ermetica quanti sono gli ospiti e li riempio con pesce e crostacei, insieme alle vongole aperte. Aggiungo anche uno scalogno o una cipolla rossa di Tropea tritata, pepe profumato in grani, un paio di pomodorini spaccati a metà, qualche altro odore come il finocchietto selvatico di cui vado matta, un giro di olio e chiudo.
Metto i barattoli a cuocere a bagnomaria per 20/30 minuti e porto a tavola, ognuno accompagnato da una fetta di pane bruscato che, dopo aver diligentemente finito di mangiare tutti i crostacei e le vongole (rigorosamente usando le mani!!), servirà per una gioiosa scarpetta nella zuppa di pesce rimasta sul fondo.